Simone Stocco

Covid? Tempo di sogni!

Il parere dello psicologo

Covid? Tempo di sogni! - Articolo di psicologia del dott. Simone Stocco

C’è un luogo comune duro a morire: dallo psicologo si rivolgono le persone piene di problemi.

Posto che ciascuno di noi ha dei problemi ho scoperto che dallo psicologo vanno le persone che hanno il desiderio ardente di realizzare i propri sogni e di essere felici per davvero.

Oggi con voi non voglio parlare di problemi… voglio parlare di sogni.

Covid: da sfiga… a sfida!

Stiamo patendo la sensazione angosciante di avere a che fare con qualcosa che non conoscevamo e di cui ancora non possiamo prevedere i contorni.

Con l’impennarsi della curva pandemica il governo è ricorso alle limitazioni gialle arancioni e rosse… e ne abbiamo viste anche noi di tutti i colori.

Sperimentiamo stress e ansia, siamo alle prese con l’insonnia, con il reflusso e chi più ne ha… cerchiamo di tamponare questo disagio con risultati spesso insoddisfacenti.

Ideona: forse stiamo ignorando il messaggio che questi fastidi continuano a sussurrare dentro di noi: “Ma tu cosa vuoi davvero?”.

Zona rossa e rincorsa all’ex

Cito solo un fenomeno che conosciamo bene e per il quale molti di voi ora sorrideranno: la rincorsa all’ex.

Se nel primo lockdown le nostre priorità erano le mascherine il gel igienizzante e il lievito… negli ultimi tempi al grido di allarme “siamo rossi!” molti di noi hanno riaperto delle relazioni impossibili con l’ex o con l’amante. Dicono che sia la paura di restare da soli. Ma è proprio così?

 Su Netflix abbiamo già visto tutto quello che potevamo, ma la vera paura – capite – non è quella di non sapere con chi passare le serate: il vero timore è quello di fare i conti con noi stessi, con quello che vogliamo davvero.

La pandemia – come un pugno nello stomaco – ci ha fatto capire bene quello che non vogliamo… solo che stiamo facendo di tutto per schivare la vera domanda: “io cosa voglio?”.

Rifugiarci in quello che già conosciamo è parsa per molti di noi un’esigenza vitale; della serie: preferisco farmi male come posso, almeno so come andrà a finire.

Il tempo che stiamo vivendo segna il primato dei sogni

Molti di noi la notte hanno ricominciato a sognare – o meglio – a ricordare i loro sogni.

Ma quanti si ricordano di chiamare per nome quei sogni, di inseguirli costi quello che costi?

I sogni gridano dentro di noi in mille modi.

Anzitutto nella nostra mente: abbiamo la testa piena di pensieri che non vogliono andarsene via, preoccupazioni, dubbi, domande.

I sogni gridano nelle nostre emozioni, nei nostri affetti: cosa non daremmo per un abbraccio, per sentirci finalmente a casa tra le braccia di una persona che ci vuol bene.

Gridano anche nel nostro corpo con l’ansia e con tutta quell’inquietudine che esprime il nostro malessere fisico.

Cerchiamo di distrarci, di staccare la spina come possiamo… ma torniamo sempre lì, a fare i conti con noi stessi.

Quanto più mettiamo a tacere i nostri desideri di felicità tanto più essi gridano in noi.

Non possiamo scappare dai nostri sogni

La situazione attuale non durerà per sempre e non è solamente una sciagura: è l’occasione per prendere coscienza di quello che vogliamo davvero.

Dall’ascolto dei nostri bisogni… alla realizzazione dei nostri sogni.

Ho a che fare con quasi 300 studenti delle superiori che ogni giorno fanno i conti con la sensazione di essere stati derubati, non solo del loro presente ma anche del loro futuro.

Ma questo non vale soltanto nell’età giovanile, ciascuno di noi avrebbe la sua storia da raccontare in proposito.

Questo tempo è il tempo dei sogni

Il tempo in cui ciascuno di noi sente chiara l’esigenza di dare loro un volto o un progetto concreto ai desideri che porta nel cuore.

In qualsiasi situazione di vita tu sia in questo momento vorrei ti arrivasse forte questo appello:

Di cosa hai bisogno oggi? Quali sono i tuoi sogni?

Forse ora qualcuno di voi si aspetta qualche indicazione, qualche suggerimento

In realtà credo che ciascuno di noi sappia bene ciò di cui ha bisogno.

Mi permetto discretamente di indicare due piste per la vostra riflessione personale:

Come? Coltivando e facendo il pieno di bellezza.

Era una vita che aspettavi di avere del tempo per te e adesso che ce l’hai non sai come gestirlo. Fai fatica a starci dentro. Torna alle cose belle che tanto ti mancano: una passione, un hobby. Musica, natura, libri, fotografia, animali, cucina…

Esci deciso dalla prospettiva ombelicocentrica e guardati attorno: visita un amico che non sta bene, passa a trovare con una persona anziana, aderisci a un’associazione di volontariato, trascorri del tempo nelle realtà che si dedicano all’inclusione di persone con disabilità, adotta un cane abbandonato.

Prenditi cura di chi ha bisogno di te… e scoprirai che sei tu ad avere bisogno dell’altro.

Concludo con un appello rivolto proprio a te che mi stai leggendo ora

Se in questo periodo avverti che fai fatica da uscire da questa gabbia in cui ti senti imprigionato… inizia a parlarne e rivolgiti con serenità al tuo medico.

Prenditi la libertà di cercare aiuto: chiama un amico… e cerca un professionista.

Lo psicologo non ti risolve i problemi e nemmeno ti da consigli. Lo psicologo cammina al tuo fianco nella strada che conduce ai tuoi sogni.

È molto più facile aiutare che farsi aiutare, lo so. 

È arrivato il momento di chiedere aiuto, di lanciare il tuo SOS.

Fallo per te e fallo per le persone che ti vogliono bene.

Simone

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